Autorizzazione allo scarico, non in pubbica fognatura, di acque reflue domestiche

Tutti i titolari di acque reflue domestiche che non scaricano nella fognatura pubblica devono richiedere al Comune l’autorizzazione allo scarico.

Chi deve fare domanda

Tutti i titolari di scarichi di acque reflue domestiche in zone non servite dalla pubblica fognatura devono ottenere l’autorizzazione allo scarico prima di attivare lo scarico stesso.
La domanda può essere presentata dal proprietario o dai comproprietari dell’immobile.
In ogni caso nella relazione tecnica dovranno essere indicati i dati di tutte le persone che vantano diritti di uso sull’immobile da cui proverranno gli scarichi da autorizzare.
L’autorizzazione sarà cointestata a tutte le persone indicate, che saranno responsabili in solido della corretta gestione e manutenzione degli impianti di trattamento e di depurazione nonché dello scarico.
La domanda potrà essere presentata contestualmente alla pratica edilizia oppure in un momento diverso.

Scadenza delle domande

L’autorizzazione deve essere ottenuta prima dell’attivazione dello scarico.

Come deve essere compilato il modello

La prima parte concernente i dati anagrafici e l’indirizzo del fabbricato non presenta difficoltà.
La quantità di scarico può essere dedotta dalle bollette del consumo di acqua degli anni precedenti (se il fabbricato è in zona servita da pubblico acquedotto)
La stima del numero di abitanti equivalenti, dovrà essere effettuato secondo il criterio previsto nel Regolamento Regionale 46/R del 08.09.2008, pubblicato sul BURT n. 29 del 17.09.2008, allegato 2 Capo 3 e s.m.e i.;
Fonte di approvvigionamento idrico, da segnalare l’eventuale presenza di pozzi e dell’acquedotto.
Corpo recettore: è il recapito finale dello scarico, dove materialmente finiscono le acque reflue dell’abitazione depurate, barrare un solo caso. Se lo scarico recapita in corso d’acqua superficiale dovrà essere indicato se quest’ultimo è significativo o non significativo come disciplinato dall’Allegato 1 parte terza del D.Lgs 152/06 e s.m. e i., e se lo stesso risulti tra quelli identificati ai sensi del primo comma dell’art. 53 del Regolamento Regionale n.46/R del 08/09/2008 e s.m. e i.
Tipo di impianto di trattamento: identifica il meccanismo di depurazione che viene adottato. I sistemi sono quelli considerati appropriati dal vigente Regolamento Regionale (46/R-2008 e s.m. e i); nel caso in cui venga chiesta l’installazione di un sistema di trattamento diverso da quelli proposti dal predetto Regolamento Regionale 46/R – 2008 e s.m. e i, tale scelta tecnica dovrà essere opportunamente motivata e richiesta una specifica deroga.

Cosa è necessario allegare

In linea generale alla domanda per nuova attivazione vanno allegati gli elaborati grafici (disegni dello schema di smaltimento delle acque reflue) e una relazione tecnica.
Il contenuto di questi documenti è adeguatamente dettagliato nel modello di domanda.
La relazione geologica è necessaria ogni volta in cui il corpo recettore sia il suolo(compreso gli stratisuperficialidel sottosuolo o in corpo idricosuperficiale non giustificativo).

Come viene svolta l’istruttoria

La domanda viene esaminata dall’Ufficio Ambiente per verificare la completezza dei documenti.
Nel caso di carenza nella documentazione vengono richieste integrazioni e il procedimento è sospeso fino alla presentazione delle stesse.
Nel caso di mancata presentazione della documentazione integrativa la pratica viene archiviata con relativi diniego.

Quanto costa

La domanda deve essere presentata con una marca da bollo da € 16,00 allegando:
– attestazione di avvenuto pagamento della quota relativa ai diritti di segreteria per pratiche in materia ambientale (Del. G.C. n. 18 del 15.02.2005), pari ad € 50,00;
Al momento del ritiro dell’autorizzazione è necessario presentare una marca da bollo da € 16,00.

In quanto tempo viene rilasciata l’autorizzione

In 90 giorni dalla presentazione della domanda viene rilasciata l’autorizzazione, salvo che i termini siano interrotti per richiesta di integrazioni. In questo caso viene data al richiedente comunicazione ufficiale dell’interruzione dei termini. Al momento della presentazione delle integrazioni i termini riprendono a decorrere ex nuovo.

Cosa succede se viene attivato uno scarico senza l’autorizzazione

La legge prevede sanzioni molto elevate in caso di mancata autorizzazione degli scarichi, da un minimo di € 6.000,00 ad un massimo di € 60.000,00. Per edifici isolati la sanzione va da un minimo di € 600,00 ad un massimo di € 3.000,00.