L’impianto, situato sul lato sinistro dell’Arno, raccoglie il liquame fognario proveniente da entrambe le sponde, per una necessità di trattamento che è stata valutata in 600.000 AE.
La maggior parte del liquame proviene dalla sponda destra e attraversa il fiume, passando dalla stazione di sollevamento all’impianto, attraverso una tubazione subacquea di 4 mt di diametro nella quale sono alloggiati, tra l’altro, tre tubi di adduzione, rispettivamente del diametro di 700, 1200 e 1400 mm. L’acqua, proveniente dalle stazioni di sollevamento poste sulle due sponde, viene quindi grigliata (griglie grossolane e fini).
Da qui in avanti, l’impianto è suddiviso in tre lotti identici, dei quali solo il lotto numero uno già completamente attivo. Per quanto riguarda i lotti due e tre, invece, sono stati attivati da pochi giorni i trattamenti primari ( dissabbiatura, disoleatura e sedimentazione primaria).
L’acqua a questo punto viene sottoposta ai trattamenti di dissabbiatura e disoleatura. Il liquame, quindi, entra nella fase che può essere considerata il vero e proprio cuore del trattamento: i reattori biologici. Ognuno dei tre lotti dispone di vasche costituite da 4 linee parallele, ciascuna delle quali è suddivisa in 7 comparti, e delle dimensioni di circa 34.000 mc.
L’impianto possiede una buona flessibilità nel definire e modificare i volumi anaerobici, atossici e aerobici, per conseguire la massima efficacia di trattamento nei confronti della rimozione dei nutrienti. Il fango in surplus prodotto quotidianamente dall’impianto viene inviato alla Linea Fanghi (processo di digestione anaerobica) mentre, il fango digerito viene pompato alla stazione di disidratazione di Case Passerini (Sesto Fiorentino), attraverso un Fangodotto di 9 Km con relativa stazione di ripompaggio a San Donnino.
(Dati forniti da Publiacqua) Sito web: