Fiabe di ieri, oggi: le più classiche fiabe per bambini riscritte senza gli stereotipi di genere, al via una nuova rassegna alla biblioteca comunale

La rassegna è dedicata ai bambini dai 6 agli 11 anni

Cappuccetto Rosso che si salva da sola dalle fauci del lupo grazie alla sua intelligenza e furbizia o la Sirenetta che non perderà né la voce e né la coda per farsi amare dal principe.
Sono le Fiabe di ieri, oggi, le più classiche fiabe per bambini riscritte da Sibilla Santoni senza stereotipi di genere, in cui le femmine e maschi hanno pari opportunità, strumenti e capacità di superare gli ostacoli, le protagoniste della nuova rassegna per bambini dai 6 agli 11 anni che partirà da martedì 12 aprile alla Biblioteca Comunale di Lastra a Signa.
L’autrice dell’omonimo libro Sibilla Santoni racconterà ai ragazzi la sua versione delle fiabe, confrontandosi con loro su riflessioni e temi che potranno emergere.
Si parte martedì 12 aprile con Cappuccetto Rosso, martedì 26 aprile sarà la volta della Sirenetta, martedì 10 maggio di Biancaneve e martedì 24 maggio la Bella addormentata nel bosco. Gli appuntamenti saranno sempre alle 17, per partecipare è necessaria la prenotazione al numero 0553270124.
Sibilla Santoni è avvocata, mamma di Marina e Vittorio e moglie di Alberto è presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Firenze dal novembre 2018.
“Il nostro Comune sta mettendo in atto da tempo – ha evidenziato il sindaco Angela Bagni- campagne e progetti per abbattere gli stereotipi di genere soprattutto indirizzate ai giovani e giovanissimi. Ricordiamo che lo scorso anno abbiamo promosso nelle scuole primarie il laboratorio La Valigia che aveva proprio la finalità di far riflettere gli alunni sulla libera e più consapevole ricerca della propria personale espressione, lontano dal giudizio e nel rispetto delle diversità. Continuiamo quindi a lavorare con i ragazzi su questi temi, grazie al progetto innovativo di Sibilla Santoni, poiché crediamo che si debba partire dalle giovani generazioni per cambiare la prospettiva delle cose”.