Segni del Sacro l’iniziativa di quattro comuni per promuovere l’arte del territorio

Unire le forze per far conoscere e valorizzare i propri territori è questa la spinta che anima l’iniziativa “Segni del Sacro” che porta ad aprire chiese e conventi per far conoscere al grosso pubblico realtà di grande bellezza, ma che spesso non trovano posto nei tour turistici più diffusi. “Segni del Sacro è un’iniziativa importante, che mette insieme quattro comuni dell’area fiorentina e pratese – ha detto Antonio Mazzeo presidente del Consiglio regionale – e permette di valorizzare un territorio facendo conoscere le chiese che non sono solo luogo di fede, ma anche luogo di cultura e arte. È un modo per far conoscere e valorizzare luoghi belli della Toscana, perché investire in cultura significa investire in libertà e tenere insieme la nostra identità.”

L’iniziativa si svolgerà domenica 14 maggio, dalle 14.00 alle 18.00. Oltre 20 istituti religiosi aprono le porte a turisti, cittadini e fedeli: un’opportunità per scoprire luoghi inediti e solitamente inaccessibili al pubblico e offrire uno sguardo differente e nuovo su quelli già conosciuti. Un progetto di promozione e valorizzazione dei luoghi del Sacro promosso congiuntamente dai Comuni di Signa, Lastra a Signa, Carmignano e dell’altro Comune mediceo della provincia di Prato col patrocinio della Regione Toscana e della Curia di Firenze e Pistoia.

Un’occasione per conoscere importanti luoghi d’arte e di storia alla scoperta dei tesori racchiusi nei principali luoghi di culto: a Signa (FI) si trovano affreschi di artisti legati alla cerchia di Bicci di Lorenzo – fra i più importanti, Maestro da Signa cui si attribuiscono le raffigurazioni nella Chiesa di San Giovanni Battista di episodi della vita di Giovanna e una serie di miracoli da lei operati. Ma anche dipinti di Pietro Nelli, Maestro di Barberino, Sigismondo Coccapani. A Lastra a Signa (FI) spiccano le opere di Antonio Manzi, di Gentile da Fabriano e Lorenzo Monaco. A Carmignano (PO), spicca su tutti la meravigliosa Visitazione del Pontormo, una pala maestosa, fra le opere più riuscite e importanti del rivoluzionario manierista, uscito dalla bottega di Leonardo da Vinci. Suggestivi, anche, i due gioielli architettonici romanici: la pieve di San Leonardo ad Artimino e l’abbazia di San Giusto. Infine, sul territorio dell’altro comune mediceo pratese si possono ammirare opere quali il Martirio di Santa Caterina di Annibale Niccolai o la Madonna del Rosario di Matteo Rosselli, passando per l’Incoronazione della Vergine di Alessandro Allori.

“E’ una idea molto bella dei quattro comuni coinvolti che hanno deciso di rendere più fruibili i loro territori e i tesori nascosti – ha aggiunto Fausto Merlotti consigliere regionale – e un’iniziativa che si ripropone dopo la prima esperienza e sicuramente otterrà un successo crescente. Accanto ai nostri celebri monumenti esistono molte altre bellezze poco conosciute che rendono la nostra regione uno dei luoghi più belli in assoluto in Italia e nel mondo. Promuovere a livello regionale questo evento è un modo per far conoscere ad un pubblico più vasto l’esistenza di questi luoghi incantevoli.”

“Abbiamo scelto otto luoghi da far visitare nel nostro comune che ben rappresentano la ricchezza del nostro territorio – ha detto il sindaco di Signa Giampiero Fossi – che può benissimo stare accanto alla grande Firenze per storia e bellezza. Le opere che si trovano all’interno delle nostre chiese e conventi possono benissimo dialogare con i capolavori del nostro rinascimento. Si può creare un altro polo di attrazione turistica che testimonia la ricchezza dei nostri territori e gli stretti legami che abbiamo con la città di Firenze.”

“Con questo evento e grazie alla collaborazione fra i quattro Comuni- ha detto il sindaco di Lastra a Signa Angela Bagni – valorizzeremo bellezze e luoghi sacri del territorio più o meno conosciuti, invitando i cittadini a partecipare a questo particolare percorso storico- architettonico. A Lastra a Signa i luoghi scelti sono 4: la chiesa della Natività dove spiccano le opere di Antonio Manzi e le chiese di San Martino a Gangalandi, Santa Maria a Lamole e San Pietro in Selva che in comune hanno le opere di Bicci di Lorenzo, pittore del Quattrocento esponente dello stile gotico internazionale, influenzato da Lorenzo Monaco e Gentile da Fabriano.”

Per Dario Di Giacomo assessore al turismo del comune di Carmignano è “importante aprire luoghi sacri che spesso restano chiusi e non vengono fruiti dal pubblico. L’iniziativa si svolge in primavera che è il momento di maggiore affluenza turistica e sicuramente un’operazione da ripetere in futuro magari coinvolgendo altri territori vicini che possiedono altre strutture di grande pregio artistico”

Comunicato a cura dell’Ufficio stampa del Consiglio Regionale della Toscana