Spazi polifunzionali e luogo di formazione e aggregazione: così rinasce l’Antico Spedale di Sant’Antonio nel centro storico di Lastra a Signa

Un polo per il coworking, sale espositive, aule per la didattica e la formazione professionale e per la promozione territoriale grazie al progetto di valorizzazione proposto dal Comune

Una nuova vita, nuove destinazioni e funzioni per l’Antico Spedale di Sant’Antonio nel centro storico di Lastra a Signa. L’edificio, risalente al 1400 che deve la sua realizzazione ai Consoli dell’Arte della Seta e che negli anni è stata sede per il ricovero dei pellegrini, orfanotrofio, chiesa e teatro, rinasce grazie al progetto di valorizzazione presentato dal Comune di Lastra a Signa. Un luogo polifunzionale con spazi per il coworking, sale espositive, aule per la didattica e la formazione professionale (anche grazie all’accordo con l’Its Mita), per la promozione turistica del territorio con la sede dell’ufficio marketing e dell’ufficio turistico e sale per convegni. Questo il fulcro del progetto, diviso in 4 lotti per un totale di oltre 4 milioni di euro, illustrato questa mattina alla stampa dal sindaco Angela Bagni insieme al vicesindaco Leonardo Cappellini, all’assessore al bilancio e patrimonio Massimo Lari e all’assessore ai lavori pubblici e urbanistica Emanuele Caporaso e dalla direttrice dell’Its Mita Antonella Vitiello. Con loro i funzionari Luca Betti e Leonora Biotti del settore 4 e del settore 7 del Comune che si sono occupati, insieme ai tecnici, di redigere il progetto.
“Un progetto che restituirà la giusta importanza a questo edificio- ha spiegato il sindaco Angela Bagni-, una grande sfida per la nostra amministrazione che con questa operazione vuole raggiungere l’obiettivo di riqualificare e valorizzare tutto il centro storico. Con la nostra idea progettuale e con le nuove destinazioni che andremo ad inserire al suo interno vogliamo che lo Spedale torni ad essere frequentato e vissuto soprattutto dalle nuove generazioni e conosciuto e apprezzato dal punto di vista storico, culturale e architettonico”.
“Quella impegnata per questo progetto è una delle cifre più importanti mai stanziate dalle amministrazioni che si sono succedute alla guida del nostro Comune – ha spiegato l’assessore al bilancio Massimo Lari-, abbiamo già inserito in bilancio le cifre necessarie per finanziare il 1° lotto e dal 2026 saranno stanziate le somme necessarie per finanziare gli altri 3 lotti. Rivitalizzare questo luogo sarà importante per rilanciare questa zona della città dal punto di vista economico, sociale e culturale”.
Il Piano di valorizzazione prevede il restauro ed il miglioramento strutturale dell’intero complesso che comprende tutto il piano terra e il piano superiore, la realizzazione delle opere impiantistiche ed edili necessarie per rendere da subito l’edificio adeguato alla normativa vigente, una nuova apertura coperta da pensilina direttamente accessibile da piazza Garibaldi, necessaria per rendere tutte le parti dell’edificio collegate funzionalmente e in modo complementare tra di loro.
Le destinazioni previste all’interno dell’edificio sono quelle a carattere museale e per la convegnistica, la formazione e promozione territoriale e turistica al piano terra e piano mezzanino e per quanto concerne il piano superiore gli spazi saranno destinati alla creazione di un polo destinato al coworking.
Si prevede di realizzare i 4 lotti di restauro e recupero funzionale previsti dal progetto in un periodo di circa 10 anni dal 2022 al 2032.
Ricordiamo che dopo i continui cambiamenti di proprietà che sono succeduti nel tempo e che hanno causato anche modifiche sostanziali a porzioni del complesso, in questo momento l’edificio è di proprietà del Demanio, anche se negli ultimi mesi il Comune di Lastra a Signa ne sta completando l’acquisizione grazie all’attuazione della legge 856/2010 del Federalismo Culturale, che consente la possibilità di cedere tali beni alle amministrazioni da parte dello Stato a condizione che il Comune proponga al Demanio un progetto di valorizzazione che preveda il restauro ed il recupero dell’edificio e sua rigenerazione con un mix di funzioni per la comunità locale.